La storia di Domus

La mia giovinezza l'ho passata tutta sotto i mari.La mia famiglia abitava il mare profondo ed era una vita felice.Ero il piu' veloce nel nuoto rispetto ai miei compagni di gioco esognavo di diventare un giorno il capo della comunita'.

Esplorare i mari era sempre stato il mio sogno, ed un giornofuggii di casa assieme ad un amico. Girammo il mondo subacqueoper un anno intero vedendo serpenti, sirene, tritoni, pianteanimate... posti magici pieni di vita.

Il cibo nel mare era abbondante, la nostra velocita' in acqua cimetteva al riparo dalla maggior parte dei nemici, ma non dallacuriosita'. Fra i desideri piu' grandi della mia vita c'eraquella di vedere il mondo di superficie. Gli elfi acquatici siriuniscono la sera intorno ad una sfera luminosa raccontandodelle meraviglie del mondo superficiale, del sole che brucia lapelle e di esseri che non sanno nuotare (come poteva esserepossibile?) e di animali fantastici cavalcati da elfi come me, manon di pelle blu.

Quel giorno decidemmo di avvicinarci di soppiatto a quel molooscuro anche se solo ora so che era un molo. Salimmo su quelpercorso fatto da esseri con arti prensili. Nessuno era in vista,forse il posto era disabitato.

Improvvisamente un dolore immenso, un velo nero calo' sui mieiocchi, non riuscivo piu' a muovere la mia gamba sinistra, sentivoun calore che non avevo mai sentito scivolare sulla mia gamba,sentivo pulsare il sangue. Quell'essere aveva mollato la presa esi era avventato sul mio amico ed un'altro si aggiunsestaccandogli la testa. Erano squali, ma avevano mani e piedi...forse ero solo caduto inciampando su quella terra senza acqua, dasempre proibita alla mia gente... forse stavo facendo un bruttosogno...

I miei sensi erano obnubilati e per qualche tempo credetti diaver sognato quella notte. Vidi delle luci saettare nell'aria edilluminare i corpi di quegli esseri che si contorcevano urlandoper poi accasciarsi al suolo inerti.

Non so dire quanto tempo passo' prima che i miei occhi appannatisi riaprissero, vidi solo una luce troppo forte ed in essa unelfo, ma non era blu, era... non sapevo dire... marrone chiaro,quasi dorato. Quei colori erano troppo forti, l'unico blu chevedevo era il cielo. L'elfo pose una foglia di un verde mai vistosulla ferita che squarciava mia gamba e mi sorrise. Parlo' unalingua che non conoscevo, poi disse in elfico "Cosi' glielfi acquatici esistono davvero..."

Da quel giorno la mia vita' cambio', Afrex l'elfo dorato mi porto'in un posto incredibile chiamato Alma pieno di esseri impossibilie vestiti in maniera assurda (come voi e me adesso, amici miei :-).Ci fermammo per due giorni, poi nel folto di un posto dominato daimmense piante verdi fui introdotto nella comunita' druidica. Liho imparato a conoscere e dominare la natura, li sono diventatoquello che avete imparato a conoscere.

Il mio nome? Fu la prima parola che imparai nel linguaggio diAlma, volevo solo andare a casa... e un giorno intraprendero' ilviaggio per abbracciare i miei ormai vecchi genitori.