LoN

Un’ombra tra le ombre fece voltaredi scatto la piccola elfa. Il suo cuore battevaall’impazzata e il martellante pulsare del sangue nelleorecchie era un suono quasi doloroso in quel silenzio assoluto eangosciante.

Non aveva visto nessuno in quel luogocosì strano…..non riusciva nemmeno a ricordare come avessefatto ad arrivarci.

L’ultima immagine che aveva inmente era quella dei genitori che venivano a dargli la buonanotte….un’immagine ormai così lontana.

"C’èqualcuno? Dove mi trovo?" Lavoce della giovane elfa rotta dai singhiozzi e dalle lacrime acui tentava di non cedere, si spense in un eco lontano.

Il cielo era nero e il sole anzichéemanare luce sembrava assorbire anche quella fievole e tenuedelle stelle. Nulla attorno a lei le era familiare.

Girava ormai da parecchie ore e tuttociò che aveva visto, ma di cui avrebbe fatto volentieri a meno,erano stati quei ragnacci pelosi che tanto odiava! Ma qui nonc’era nessuno che potesse scacciarli. Qui non c’eranessuno che potesse proteggerla.

E pian piano in lei prese vita laconsapevolezza di essere sola.

Tremendamente sola.

Paurosamente sola.

E fu a quel punto che la paura cominciòa parlarle.

Benvenuta nel mio mondo,piccola elfa

Alla bambina si gelò il sangue nellevene e il suo respiro si ruppe di colpo al suono di quella voce.Aveva persino paura di cercare da dove essaprovenisse…..paura di scoprire che non era frutto della suaimmaginazione.

Ti ricordi di me, vero?

Come poteva dimenticala? Come potevadimenticare quella voce? Ci aveva provato per tanto, tantotempo…..e come uno stiletto ora quella voce era tornata e lefermava il cuore…

"Dovemi trovo? Perché sono….perché sei qui?" urlò quella domanda con la paura di averedelle risposte.

Non preoccuparti……è finitoil tempo dei giochi. Guardami.

Cercò di opporsi a quella voce, ma lasua volontà ormai ridotta a niente cedette e la ragazza si giròverso colui che per tante notti la venne a trovare. O per megliodire a tormentare.

Alla vista di quell’essere iricordi esplosero nella suamente…..buio…..notte…..paura. E un nome che alungo cercò di dimenticare …

La ragazza chiuse gli occhi e cominciòa ripetere le parole che sua madre gli suggerì per scacciare lesue paure.

"Tunon esisti. Tu non esisti. Tu non esisti. Tu …."

Lascia perdere con quella cantilena,tanto non funziona

Un ghigno si dipinse sul viso di quellacreatura, mostrando ancora di più gli spaventosi denti.

E a quel punto accadde qualcosa che lapiccola elfa aveva sentito raccontare solo nelle storie che glianziani raccontavano le sere d’inverno accanto al fuoco: lacreatura cominciò a mutare…le sue zanne si ritirarono finoa diventare denti bianchissimi, i lunghi artigli divennero unghieben curate, e la creatura degli incubi si trasformò in un sogno.

E’ giunto il tempo che tu vengaa me

Iosono il Signore degli Incubi. Io sono tutte le paure che ti circondano e tuttequelle rinchiuse in te.

Senza bisogno che la ragazza parlasse,l’essere che si trovava di fronte a lei riprese a parlare.

Cosa voglio da te? Solamente la tuavita, nulla di più

Tutto ciò che ti circonda è cosìperché Io ho voluto che così fosse

Tutte le creature che esistono qui cisono perché Io le ho volute

Ed ora voglio te

"No !Ti stai sicuramente sbagliando….io sono…"

Tu non sei nessuno

Tu sei ciò che Io voglio che tu sia

Ti ho voluto perché tu sarai unaparte di me

Tu sarai me

Gli occhi della ragazza erano spalancatidallo stupore e dal terrore. Non poteva fare nulla per andarseneda quella situazione.

Ogni cosa che penserò la penseraianche tu, ed ogni azione che farai sarò Io a farla

Tu sarai la mia manosul tuo mondo, affinchè esso diventi un altro mio mondoCome questo

La piccola elfa si guardò in giroincredula, e sotto i suoi giovani occhi il mondo cominciò amutare. Le forme, i colori….tutto attorno a lei mutava conuna velocità tale che non appena pensava di riconoscere unanimale, un mostro o una catena montuosa, questa si trasformavaancora.

Concentrati ed assapora il Potere

Quasi involontariamente i suoi ricordivolsero ai suoi genitori, ai suoi amici, al suo villaggio e aiboschi vicino al grande lago.

Ed ecco che in un istante i suoipensieri divennero realtà.

E questo è ancora nulla

Nessuno ha difese contro la paura

Una volta che l’unione saràcompleta capirai cosa voglio dire

E capirai come incuterla

Tutto attorno il mondo cambiò ancora edancora. Pensieri ed emozioni mai provate nacquero a quelleparole, pensieri di terrore che diedero la forza alla ragazza direagire, di urlare con tutto il suo essere: "Questo è solo un sogno!"

Lentamente il cielo nero che lasovrastava cominciò a schiarire ed all’improvvisol’elfa aprì gli occhi e vide la sua stanza, illuminatadalla luce che entrava lieve dalla finestra. Il suo respiro eraancora affannoso e la fronte grondava di sudore. Ma era a casa!

Provò a darsi un pizzicotto sullaguancia ed il dolore confermò che era davvero finalmentesveglia.

L’aria che entrava dalla finestra,il tenue calore primaverile ed i rumori lontani dei contadini neicampi la aiutarono a calmarsi…sembrava tutto così lontano,eppure sapeva che non era stato un sogno.

Si alzò dal letto ed andò ad osservareil mondo fuori dalla finestra.

Ripensò a ciò che era accaduto, e unfremito la scosse.

Soprattutto le ultime parole dette dal Signore degli Incubil’avevano turbata…..io sono qui perte…..l’unione…..capirai come incutere la paura.

"No!Non riuscirai mai ad avermi!"

Ma la determinazione della pauraignorava quel piccolo dubbio nel suo cuore, quel dubbio insinuatoin un piccolo istante in cui aveva tra le mani il potere delmondo!

Eppure per un momento il potere cheaveva provato le era piaciuto… aveva avuto tra le mani IL potere e per unbreve istante la sua anima era vicina a quella del Signore degli Incubi.

Per un breve istante l‘anima èstata affine alla Sua. Ma la mente posta di fronte a tale immensopotere si è spaventata e la ‘magia’ si èinterrotta…..

Un uccellino portò un insetto ai suoipiccoli nel nido sull’albero di fronte alla sua finestra.

"E’proprio bello essere tornata nel mio mondo"

Già, è proprio bello essere nel mio nuovomondo

 

Lady of Nightmares