La storia di Menchi


In principio c'era un cane. Ebbene si', proprio un cane. Uno di quei teneri batuffolini di pelo che troviamo abbandonati in ogni angolo di strada. Il nostro povero cagnolino era proprio cosi': un piccolo sperduto ed abbandonato al suo destino per le strade del mondo. Oltretutto il nostro piccolo "eroe" viveva in un mondo dove tutti lo cercavano per cibarsene (sapete, quando la fame e' tanta....). Per sopravvivere quindi egli imparo' la sottile arte di nascondersi e sfuggire agli agguati. I suoi primi mesi di vita passarano in questo posto ostile quando, un giorno improvvisamente la tragedia! Il palazzo nel quale si trovava prese fuoco intrappolandolo! Non c'erano vie di fuga, ogni strada era bloccata. Disperatamente Menchi cerco' di salvarsi ma fu quasi tutto inutile... solo un miracolo poteva salvarlo. Ed un miracolo (o quasi avvenne). Le sue ultime preghiere furono raccolte nientemeno che dal Signore del Fuoco in persona che gli parlo' con voce possente: "Hai subito tante sventure nella tua vita, ma in ogni situazione avversa non hai mai perso la fiducia in te stesso ne' ti sei abbassato ad atti meschini. Io ammiro questa tua onesta', per questo faro' in modo che tu da ora in poi veda il fuoco come tuo alleato e non come tuo nemico." E le spoglie mortali del piccolo cane si mutarono in quelle di un possente gigante, e da allora nacque Menchi il Ladro. Sulle sue gambe vi sono i gambali che simboleggiano il passaggio del fuoco purificatore su di lui.

Da allora Menchi ha sempre cercato di onorare il segno che il Signore del Fuoco ha lasciato su di lui, confrontandosi con dignita' con gli avversari ed aiutando chi gli chiedeva aiuto, riscattandosi cosi' della grama vita dei suoi primi giorni.


Menchi