La storia di Rinwalker

Quando giunsi nella città di Alma, capitale dell'Impero, ero un giovane Ranger che aveva da poco compiuto il diciassettesimo anno di età. Lo ricordo come se fosse ora, correva il mese del Caldo dell'anno 286. Ero pervaso da una profonda emozione, una sensazione che mi accapponava la pelle. L'osservare i luoghi, di cui tanto avevo sentito parlare nell'infanzia quando il nonno ci raccontava di gesta eroiche ed imprese inimmaginabili, mi faceva sentire vivo, invincibile.
Stavo entrando in quello che fino a qualche giorno prima era soltanto un sogno. Non mi accorsi subito di quello che avveniva intorno a me, la mia vista era annebbiata da tanta bellezza e dall'entusiasmo di aver ritrovato un "amico" perduto, e così mi affrettai a raggiungere le mete che il mio avo aveva seguito. Poi un giorno mi ritrovai in un luogo dove un vecchio, che appariva più stanco che mai, mi sussurrava di riflettere e meditare sulle cose del mondo. Non era possibile, pensai tra me, costui è proprio lo stesso vecchio descritto dal nonno tanti anni fa. Era Setarcos, il custode della Gilda dei Filosofi. Un'ondata di ulteriori ricordi riaffiorarono alla mia memoria, dei ricordi pieni di vita, colmi di speranze, ricordi di una energia nuova che doveva invadere tutte le terre conosciute. Ma i ricordi contrastavano con la realtà che avevo di fronte.
Le erbacce crescevano incolte nel prato di Setarcos, i dintorni parevano desolati e vuoti. Mi chiesi in quei giorni, "dove erano finiti i Filosofi?" E fu così che cominciai a cercarli. Trascorse del tempo, ma dei Filosofi non ne sentivo parlare ne si percepiva la loro presenza. Decisi allora di annunciare a tutti la mia intenzione di diventare Filosofo, nella speranza che qualcuno potesse uscire dall'anonimato e potesse indirizzarmi sul sentiero da percorrere, o che mi prendesse sotto la sua custodia, come avevo sentito dire si facesse con i giovani desiderosi di appartenere a un gruppo in particolare.
Fu Woz, un Mago senza pari, che mi suggerì il da farsi. Il tempo trascorso con Woz è quanto di più caro mi è rimasto fino ad oggi, non perché voglia fare di un (ex)mortale (sig) un Santo, ma perché quello che trasmetteva era parte di quell'energia che deve dominare il mondo!
La sua perdita è immane, e mi ha lasciato un vuoto incolmabile.
Effettuai i passi necessari per far parte della Gilda, e continuai nella mia personale ricerca. Non ebbi contatti con nessun altro Filosofo! (A parte Miriel che contattai) Trascorsi parte del tempo a spiegare, ai miei compagni di viaggio, i motivi del perché volessi entrare in una Gilda che loro ritenevano un concentrato di fumo e utopie e così mi fecero diverse proposte per entrare in diversi clan, spesso mi esortavano a scegliere una Gilda. Ovviamente nessuno accennava a quella dei Filosofi. Impiegai un po' di tempo ad accorgermi che i Clan nel mondo erano aumentati in maniera incredibile rispetto ai tempi andati, per cui, presi tempo, e comincia a studiarmi i codici e i principi che seguivano. Nessuno di essi era convincente come quello che il mio cuore intendeva seguire. Schierarsi nella perenne lotta tra il bene e il male, esplorare, ricercare la via delle "gemme", sono obbiettivi verso cui ogni avventuriero dovrebbe puntare e non solo un principio morale appartenente a questo o a quel clan. Almeno questo è ciò che io penso. Filosofo..., essere filosofo significava andare oltre queste oggettività del mondo. Significava portare armonia, far sì che tutti avessero rispetto l'uno dell'altro e rispetto del ruolo che ogni avventuriero aveva scelto di seguire. Mantenere l'ordine ed osservare in maniera puntuale ciò che accadeva. Cocciuto nel perseguire il mio scopo cominciai ad "osservare", più difficile era far da paciere o eliminare diatribe con il mio nome, giovane e sconosciuto, ma nonostante questo ci ho provato, cercando di sdrammatizzare alcune situazioni. Solo a questo punto mi accorsi di quanto il mondo fosse corrotto dall'avidità e dalla cupidigia!
Mi darete dell'ingenuo e mi direte ancora che questo era scontato, non importa, mi piaceva credere che nell'Impero fosse diverso. Quello che accadde è semplice a dirsi, arrivai al punto in cui non potevo più "osservare". Sono matto? Forse sì, credo di esserlo, ma se non si può nemmeno osservare allora c'è davvero qualcosa che non va' nel mondo. Dapprima non potevo accompagnare valorosi cavalieri perché non ero grande abbastanza Poi non potevo osservare cosa succedeva in alcune zone del mondo perché non ero HUGE!!!
Infine, quando sono diventato tanto grande da non aver altro da imparare da nessuno nella mia arte, mi è stato detto:
"Ma perché non ti reincarni in un gigante, se non fai così scordati le quest fisse".
Io me le sono già scordate, ho capito che al momento, la solidarietà esiste solo se sei HUGE, o se appartieni a questo o quel clan. Quello che più mi rammarica però, e che tra i mille rifiuti c'erano anche quelli degli appartenenti alla Gilda dei Filosofi. Se vorrò sopravvivere e andare là dove il mio essere non è accettato dovrò effettuare la terribile permutazione. Non so che senso abbia essere un Ranger Gigante del Fuoco o Ranger Pipistrello del Cavolo, ma se vorrò, anche solo per guardare, le terribili creature che infestano il mondo dovrò perdere il mio Ego, abbandonare la mia persona, vendere la mia anima.
E la chiamate vita?

Rinwalker L'ultimo dei Puri di Cuore.