Trattato - Seconda parte
De Pravitate (sulla Malvagita')


Nella prima parte ho volutamente parlato dello psionist senza entrare nel merito delle varie tendenze di allineamento, poiche' si tratta di un argomento ben complesso, vasto e con risvolti da non sottovalutare nell'analisi di questa classe.
Alla semplice domanda "Lo psi e' buono o malvagio?" un rapido colpo d'occhio sulle nostre terre porta ad avvalorare la seconda ipotesi, ma per quale motivo gli psionici tendono ad essere cattivi?
Ebbene, vi sono svariati pareri, a volte contrastanti.
Ignoro a priori coloro che portano come motivazione il generale andamento delle genti di LeU che, a quanto pare, sono sempre piu' facili vittime dell'Oscurita'; in questo caso si vuole parlare della classe psionica in particolare, non del destino del mondo nel suo complesso.

Un parere che ho sentito piu' volte dal mio Salio HellSpawn e' che l'apprendere l'uso delle energie mentali sia tanto duro e doloroso da indurire il cuore di chi lo sperimenta e quindi renderlo malvagio.
In effetti colui che decide di inoltrarsi nello studio dei poteri della mente si rende ben presto conto che non e' cosa da prendersi alla leggera. L'energia che scorre in un corpo, e che la mente esperta puo' plasmare, e' pericolosa per il giovane alle prime armi che ne perde spesso il controllo causando danni, scherno e frustrazione. Eppure una tale potenza e' difficile da controllare anche per chi gia' abbia una lunghissima esperienza. La capacita' di subire sconfitte personali e' qualcosa che uno psi impara da subito, ma che non scorda mai e che contribuisce sicuramente a renderlo un po' piu' dururo e disilluso.
Riesumando il paragone con l'Arte della Magia, un mago esperto e ben vestito ha una possibilita' di sbagliare gli incantesimi praticamente nulla, mentre cio' che uno psionico indossa non influenza per lo piu' la mente, lasciando dipendere la riuscita della skill dall'esperienza e dal caso.

Vi e' poi chi ritiene che basti sperimentare l'effettiva potenza delle proprie energie mentali per risentire di profondi sconvolgimenti psicologici. Secondo questa teoria l'anima scossa sarebbe propensa all'adorazione del male e, nel caso di anime troppo pure per essere corrotte, cadrebbe in una condizione irreversibile di follia. Questo in effetti spiegherebbe la presenza di psionici *good*, ma decisamente caotici.
Ritengo che queste due spiegazioni siano accettabili e che diano, anzi, una panoramica piu' completa se considerate contemporaneamente. Alcune questioni rimangono pero' aperte e sono quelle su cui piu' a lungo ho meditato.

Per prima cosa si consideri quanto detto precedentemente (I parte) sulla predisposizione di alcuni individui alla conoscenza del Potere Psionico. Non solo, infatti, un futuro psionist deve avere una mente a priori potente e libera da schemi, ma deve anche essere predisposto a sopportare quei dolori e sconvolgimenti che lo accompagneranno nel duro cammino che e' destinato a seguire.
Se quindi pare appurato dai discorsi precedenti che uno psi, per poter acquisire questa resistenza, sara' facilemte malvagio, o al piu' folle, viene logico considerare la malvagita' d'animo come una vantaggiosa predisposizione.Ora, qualcuno potrebbe chiedersi perche', sottoposto a si' dure prove per crescere, un giovane psi non possa essere ugualmente avvantaggiato dal credere in un ideale di Bene, ponendosi nelle mani di divinita' buone, quanto dal seguire la strada dell'Oscurita'. Ritengo che la risposta a questo stia nella questione dei limiti gia' trattata in precedenza (I parte). Uno psi, per riuscire nella conoscenza della mente e delle energie che questa puo' controllare, deve essere libero dai limiti mentali propri delle altre genti; tra le due potenze del Male e del Bene, la prima lascia sicuramente una maggiore liberta' d'azione, mentre la seconda impone precise regole comportamentali e di pensiero, che risultano essere forti limitazioni personali per uno psionico.
Tuttavia credere negli ideali del Bene non e' un limite per tutti. Esiste infatti una prerogativa di alcuni buoni, purtroppo molto rara, che si chiama "Spirito di Sacrificio": se uno psi ha una forte volonta' di sacrificio, sicuramente superera' tutti gli ostacoli ed acquisira' un grande potere (il grande Juri era cosi'...aveva l'animo puro).
Sono infine convinta che lo psi abbia una concezione molto personale dei concetti di Bene e Male: la possibilita' di osservare il mondo senza essere mentalmente vincolati agli schemi sociali che lo governano, porta lo psionico alla cinica constatazione della precarieta' ed inutilita' della ricerca di ideali assoluti (Bene e Male); tanto da portare gli appartenenti a questa classe a comportamenti in apparenza contradditori (uno psi buono non e' troppo coinvolto dai buoni sentimenti, cosi' come uno cattivo non cerca solo morte e distruzione).

Il mio parere e' quindi che la malvagita' per uno Psionico sia una predisposizione innata, ma che non si debba considerare come esatto opposto del Bene, quanto piuttosto come qualcosa di complementare ad esso.
Questo non va contro le due teorie viste sopra, ma le completa, prendendo in considerazione in particolare quella parte della classe psionica che ha una predisposizione innata (una specie di marchio del destino) per l'acquisizione del Potere della Mente.

Sebbene vi sarebbero molti altri aspetti da trattare, ritengo che un trattato sull'intera classe non possa inoltrarsi nei particolari; soprattutto considerando che ogni psionico tende ad interpretare in maniera molto personale il proprio ruolo ed il mondo che lo corconda, proprio grazie all'assenza di schemi mentali e di preconcetti che lo caratterizza.


Arwen - The Lady of Dreams