A m e r i c a
Sesto atto: San Francisco
Ed eccoci, dopo tanto peregrinare, finalmente
arrivati sulla costa pacifica! Il clima che troviamo non è certo quello che ci aspettavamo (cioè
sole e caldo), ma d'altra parte siamo abbastanza a nord, poichè siamo a San Francisco! Verremo
poi a sapere che questa mitica città è nota per la sua nebbia, il suo clima umido e i repentini
cali di temperatura, tanto che una volta Mark Twain disse "L'inverno più freddo che ho mai
passato fu un'estate a San Francisco". Da notare che nei tre giorni abbondanti che siamo
stati in questa città, nonostante i ripetuti tentativi, non siamo mai riusciti a trovare un
momento della giornata in cui il tempo fosse sufficiente chiaro per farci vedere il famoso Golden Gate in tutta la sua interezza.
Al massimo siamo riusciti a scorgerne un pezzo, quello più basso, perchè in alto stazionavano
in maniera permanente densi nuvoloni. E questo capitava a fine agosto, non vogliamo pensare come sia
questa città a gennaio o febbraio! La prima cosa che abbiamo notato infatti nel nostro impatto
con il pacifico, almeno all'altezza di San Francisco, sono le nuvole che si alzano dal mare poco al largo
della costa, vengono trascinate dal vento sopra la città rimanendo anche piuttosto basse e
formando una specie di nebbia sulla città. Talvolta passavano così radente al suolo che stando in una delle tante colline
della città, a volte si vedevano le nuvole passare letteralmente sopra le nostre teste, tanto basse e tanto dense da poterle
toccare con un dito.
Nel nostro girovagare siamo passati per il Fisherman's Wharf,
il quartiere del porto, abbiamo dato una breve scorsa al Pier 39,
che si risolve poi in realtà in niente di meglio che un centro commerciale con vari pub, bar e ristoranti.
Una delle cose più interessanti del quartiere sono una serie di banchetti con pesce ancora vivo
che viene cotto su indicazione del compratore. Avevamo anche avuto una mezza idea di fare
una breve escursione del carcere di Alcatraz, poi però ce la siamo fatta passare visti i prezzi
della "gita turistica" che ci veniva offerta e ci siamo quindi accontentati solo di una vista (nebbiosa) da lontano. Evidentemente, mancando di veri reperti storici
da poter far vedere, qui si preferisce trasformare quel poco che c'è in un parco divertimenti.
Questa è la sorte che hanno subito un vecchio molo in disuso oppure un ex carcere, per poter venir trasformati in attrazione
turistica, spesso anche a pagamento.
Di Stati Uniti a questo punto possiamo dire di averne visti un bel
pezzo. Di giudizi, a ragione o a torto, nostro malgrado ne abbiamo fatti tanti. Il nostro giudizio su San Francisco è
che sia, tra tutte quelle viste, la città più europea. Innanzitutto le sue strade sono più raccolte, in molti punti
della città c'è vita e movimento per le strade (pensiamo ad Haight & Ashbury per esempio), vi sono molti locali
quali pub e bar, dal gusto più europeo che americano. Abbiamo anche visto molte più macchine europee di quanto
non se ne vedano nel resto degli stati uniti (cioè pressochè niente). Addirittura abbiamo visto più maggioloni
qui (la maggior parte decappottabili, anche se il tempo qui non pare per niente adatto) di quelli che si vedono
in alcune città europee, come ad esempio Roma. Ovviamente anche qui si vede l'inconfodibile tratto statunitense,
ma d'altra parte non saremmo stati soddisfatti se ciò non fosse stato vero: se avessimo voluto vedere una città
europea saremmo rimasti in Europa. Il tratto più americano che ha San Francisco è nelle strade. Qui ci dicono
che San Francisco è stata costruita su sette colli, come un'altra certa città di nostra conoscenza. Il paragone
non è così ovvio come sembra. La differenza fondamentale è che l'estensione di SF è etremamente superiore a quella di Roma. Come a dire
che se Roma fosse stata estesa come SF avrebbe inglobato anche i castelli ed il numero di colli sarebbe salito
in maniera vertiginosa. Ciò non toglie che i colli ci siano veramente. Questo, unito alla mania di voler far
sì che la pianta di tutte le città statunitensi sia sempre la stessa, vale a dire con strade che si
intersecano in maniera perfettamente geometrica ad angolo retto tra di loro, fa sì che nel
momento in cui la strada incontra una collina, ci sale in linea retta fino a raggiungere pendenze spaventose.
Questo crea numerosi problemi agli abitanti. Innanzitutto spesso le case costruire su queste strade
(pur occupando pochi metri di strada) presentano a volte dislivelli di un metro e più tra il loro lato
sinistro e quello destro. Le automobili vengono parcheggiate sempre ruotando le ruote anteriori in maniera
tale che si dirigano verso il marciapiede per evitare che possano scivolare lungo la strada. Gli stessi
tram (che qui chiamano "cable car") per poter salire lungo le strade più in pendenza
presentano un curioso sistema a ruote dentate al loro centro per evitare di scivolare all'indietro.
Per questo motivo nasce una strada come Lombard Street. Questa è in effetti una strada come le altre, solo che
la sua eccessiva ripidità non rende ragionevoli il percorrerla in linea retta. Ma la strada DEVE essere
rettilinea altrimenti ne va dell'armonia generale del creato, e quindi che si fa? Si costruiscono dei tornanti
strettissimi DENTRO la strada stessa. In questo modo la strada rimane diritta pur essendo a tornanti. Geniale eh?
Da qui le fioriere che ne rappresentano
la caratteristica principale non sono che il riempimento degli spazi vuoti lasciati dai tornanti. In Italia non
ci saremmo fatti tanti problemi: le strade storte e le case ad angolo sono artistiche!
Continuiamo nel nostro giro di SF andando a rimirarla
dall'alto dalle colline rese famose in un famoso telefilm: le Twin Peaks. A noi sembrano in realtà un po' poco
gemelle, ma questi sono dettagli. Il panorama come potete vedere è abbastanza ampio e (incredibilmente) sgombro
da nuvole. Considerate che questa è la parte est della città, cioè quella più lontana dal mare, e che il "momento
di grazia e liberazione dalle nuvole" è durato in realtà pochi minuti. Da notare che, nonostante ci fosse il sole
e fossimo a fine agosto, la temperatura era abbastanza rigida.
Ci piace girare per San Francisco. Questo è testimoniato dal fatto
che nonostante di cose da vedere ce ne siano meno che in una qualsiasi altra grande (o famosa) città degli Stati uniti,
siamo rimasti abbastanza a lungo. Di questa città ci piace l'atmosfera che si respira per le strade, tra la gente.
Ci piace l'aria da città libera che ispira. Lo stesso quartiere cinese di SF è diverso da tutti gli altri
quartieri cinesi visti nelle altre città. Dalle altri parti respiravamo aria di Cina in una città americana e questo
ci dava l'impressione che i cinesi avessero conservato usi e tradizioni della loro terra rifiutando di integrarsi
con la loro nuova dimora. Qui a SF invece i cinesi sono, strano a dirsi, integrati nella città. Avventurandoci per
il loro quartiere non sentiamo aria di Cina, ma di Stati Uniti. Dev'essere la piccola magia di questa città, quella
piccola cosa che ci piace ma che non è possibile descrivere. Se non fosse per il clima abbastanza freddo, ci
aspetteremo di sentirci anche noi a casa. Continuiamo quindi a girare per questa città, come turisti allo sbando,
cercando di assoporarne gli odori e le sensazioni. Ci ritroviamo anche nel mitico quartiere Haight & Ashbury e ci
ricordiamo anche che SF è nota anche per avere una grossa comunità gay.
Giriamo ancora per questi piccoli negozietti pieni di cianfrusaglie (che vendono a prezzi esorbitanti!) ed
oggettistica carina, ma che non ci entusiasma. Ci sembrano cose che potremmo trovare quasi anche in Italia
a prezzi inferiori. Ma si sa che il lato commerciale fa parte dello spirito americano, e noi lo accettiamo
così com'è. Non sarà certo questo piccolo inconveniente a fermarci! Come avrete capito questa città ci è piaciuta, a tal punto che
qualcuno di noi ha anche pensato di trovare una occupazione qui e restarci per qualche tempo. Sempre
quel qualcuno ha anche affermato di aver trovato la sua attività ideale.... ma poi lo spirito dell'On the Road
lo ha ripreso, è ritornato (quasi) normale ed ha ripreso a seguirci. Ultima tappa del nostro viaggio in
questa strana città è stata quella fatta a Coit Tower, una sorta di monumento costruito con la donazione
di una personalità eccentrica al corpo dei vigili del fuoco. All'interno della torre c'è l'immancabile
spettacolino sonoro ed una postazione di osservazione che sfrutta la posizione privilegiata della torre,
sia per la sua altezza sia per la sua vicinanza al centro città.
Ed ancora una volta dobbiamo congedarci... San Francisco sarà pure bella e particolare, ma ora
sentiamo il richiamo della strada e del sud che ci tira verso Los Angeles... e magari più in là.
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