A m e r i c a
Quinto atto: Yosemite e Bodhi
Ancora sotto i nostri piedi scorre la strada, che ci scappa
di sotto ancora più veloce del nostro pensiero. Eppure nella nostra fuga verso l'occidente qualche momento
di pausa nella nostra lunga cavalcata ce lo prendiamo. Era accaduto anche a Page che tentassimo di raggiungere
una delle tante decantate città fantasma che si dice costellino il continente. Quella vicino a Page in realtà
era una città fantasma costruita per il set di un film di Clint Eastwood e ci ha deluso parecchio perchè era
due case di numero, e neanche originali ma ricostrutite. C'era però di bello la strada per arrivarci che passava
attraverso una canyon composto da una serie di strati di terre di vari colori, dal giallo al viola passando per
il rosa ed il rosso. Memori di questa esperienza, ci avviciniamo alla città fantasma di Bodhi con un po'
di diffidenza. In realtà troviamo una vera città abbandonata, con tanto di miniera e case ristrutturate, che
ci lascia abbondamente soddisfatti. La cosa che come sempre ci colpisce è che effettivamente le case e
l'atmosfera (pensiamo ad esempio alla polvere sulla strada, i rovi poco distanti) sembrano effettivamente
quelli che abbiamo visto tante volte nei film western. Questa in ogni caso è un città abbandonata abbastanza
di recente, agli inizi del secolo. In essa infatti si vedono i segni dell'inizio della civilizzazione
come una delle prime pompe di benzina, nonchè l'impianto minerario che appare comunque abbastanza tecnologico.
La città è stata abbandonata quando l'unico interesse degli abitanti è venuto meno: la miniera.

Lasciandoci alle spalle i (pochi) fantasmi ci rituffiamo
nella natura del parco di Yosemite. In questa zona ci sono tre dei parchi nazionali più famosi degli stati
uniti: Yellowstone, Yosemite e il Sequoia. Lo Yellowstone era troppo a nord e avrebbe richiesto una grossa
deviazione dal nostro percorso, il Sequoia era poco sotto lo Yosemite, ma presentava l'inconveniente di avere accesso solo dalla parte
occidentale e non da quella orientale da cui arrivavamo noi. Per cui decidiamo di tagliare parte del viaggio
che nella sua idea originale prevedeva tre giorni tra il Sequoia e lo Yosemite, decidendo di passare
due giorni allo Yosemite e dedicare un giorno in più a San Francisco.
Eccoci quindi all'interno dello Yosemite. Tra l'altro veniamo a sapere
che le famose Sequoie si trovano in abbondanza anche qui ed anzi sono persino più antiche che nel Sequoia National Park.
Per cui ci viene anche meno il dubbio di esserci persi qualcosa avendo scelto di non visitare quel parco: Yosemite pare di gran lunga
più bello.
Restiamo abbastanza stupiti della grandezza di questi alberi che, pur non raggiungendo altezze elevatissime,
hanno notevoli particolarità. Parlo di altezze non elevatissime in quanto esistono numerosi alberi più alti,
ciò comunque non toglie che essendo alberi secolari raggiungono in ogni caso considerevoli altezze. Ma tornando al discorso,
la cosa più strana è che il colorito rosso che caratterizza le sequoie, è dato da una particolare
sostanza (di cui non ricordo il nome) presente nella corteccia, che ha la particolarità di essere ignifuga. Per cui le sequoie hanno questa caratteristica che, fino
a che sono in vita, non prendono fuoco. Non solo ma hanno bisogno periodicamente che il suolo attorno
a loro venga incendiato in modo tale da pulirlo da erbacce e parassiti. Per questo spesso le guardie forestali
appiccano incendi programmati e gran parte delle sequoie presenti
nel parco infatti presentano parti annerite segno dei passati incendi. Quando invece muoiono, la prima
cosa che perdono è proprio questa sostanza (e con essa il loro colore rosso) per cui il legno
è in grado di prendere fuoco. Un'altra particolarità delle sequoie
è che raggiungono un massimo di altezza a circa metà della loro vita, dopo cominciano ad allargarsi alla base
ma si abbassano di altezza.
Varie altre sono le cose da vedere dal parco che in ogni
caso ha un'estensione enorme. Una tra le tante è la vetta particolare detta Half Dome, in quanto ha in
effetti la forma di una mezza calotta sferica. Vederla da sotto fa un certo effetto, in quanto la parte
verticale è uno strapiombo altissimo praticamente a novanta gradi col terreno. Dicono anche che quella
sia una delle pareti da arrampicata più belle (ed anche difficili) che ci siano al mondo.
Ma in ogni caso la cosa che più ci ricordiamo della
permanenza allo Yosemite è stato il pernottamento. Abbiamo infatti avuto la brutta idea di rimanere a dormire
nel campeggio interno al parco. Non essendo però permesso il campeggio libero, o si viene con la propria roulotte
o camper, oppure si affitta una delle loro "tent/cabin". Queste tende/cabina sono praticamente
quattro assi con un pagliericcio come tetto, una tenda come porta e due assi di legno con sopra
una stuoia come letto. La cosa inconcepibile è che questa sistemazione rude costava quanto (se non più)
il prezzo medio di un motel all'esterno. Ma quello che poi abbiamo capito è che quello che si paga
è proprio il fatto che quello è un campeggio "rude", fatto per chi vuole provare "l'avventura".
Infatti un gran numero di cartelli si raccomandavano di non lasciare cibo in macchina in vista, ma di
metterlo in speciali contenitori metallici affianco alla cabina chiusi col lucchetto. Questo perchè
dicono che numerosi orsi girino per il campeggio alla ricerca delle provviste dei turisti e numerose
prove fotografiche e filmate presentano macchine e cofani aperti dagli orsi che si infilano anche
dentro le macchine per prendere il cibo. Questo era il sovrapprezzo!
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