A m e r i c a
Quarto atto: On the road again


Il nostro on the road è in effetti già cominciato e sarà il nostro stile di vita fino alla fine del viaggio, con poche pause qua e là. Ma ora, all'uscita del Gran Canyon, ci ritroviamo Eccola!! La mitica Route 66 e' sotto di noi! sul percorso della mitica Route 66, quella che un tempo usavano tutti gli autostoppisti che dalla costa orientale partivano alla volta della costa occidentale, oppure intrapendevano il percorso inverso. L'autostrada che un tempo tagliava in due il continente, che ci ricorda memorie di Kerouac ed immagini di Harleisti in pelle nera. Ora questa strada non esiste più, è stata sostituita e spezzettata in varie altre, ma sul suo antico percorso si trovano mucchi di negozi pronti a rifilarti i più disparati souvenir legati a questa mitica strada, dalle vecchie (ma non giurerei se siano veramente vecchie) targhe dell'autostrada, a vari accessori di pelle, a targhe di automobili e cose simili. In fondo ognuno vende quel che ha: se per noi le vestigia del passato sono il Colosseo o i Fori Imperiali, per loro sono la Route 66. Spero però vivamente che nessuno di noi si trovi in un negozio di souvenir dove vendono pezzi di marmo strappati a qualche colonna dei Fori Imperiali.

E visto che di strade stiamo parlando, sulla strada ci rimettiamo. Siamo partiti dallo stato del Colorado e dalla sua capitale, Denver. Passando per lo stato dello Utah nel quale abbiamo ammirato la Monument Valley, siamo arrivati in Arizona, stato nel quale ci troviamo e nel quale è il Gran Canyon. Da qui entriamo nel Nevada e ci dirigiamo verso Las Vegas (come potremmo non farlo?) ma poi non proseguiremo verso Los Angeles e verso l'agognata California, lasciandocela invece come tappa ultima del nostro viaggio, bensì prenderemo la strada che ci porta verso nord-ovest, verso i famigerati deserti del Nevada. Attraverseremo con impavido sprezzo del pericolo la terribile (così ci dicono) Death Valley. La nostra meta è uno dei più grandi parchi nazionali americani: lo Yosemite.

La strada!

Potrà sembrare credibile o no, ma questo, come forse non tutti voi avrete notato, non è solo un viaggio, ma un sogno. E come tale, misto di sogno e realtà, è nato così come veniva. La nostra meta è sempre quella: l'Ovest! Ma il come raggiungerlo, beh questo è stato sempre qualcosa che ci ha preoccupato poco. Eppure ricordate, Nulla è a caso!! La nostra intenzione era di vedere tutto quello che si poteva, magari qualcosa in più. E guarda caso, tutto Las Vegas! La follia dell'aria condizionata all'aperto quello che volevamo vedere si veniva dipanando sotto i nostri piedi (o le ruote della nostra automobile), come se tutto facesse parte di un gigantesco piano. Quest'america ci pare proprio come, pensandoci, ci si sarebbe dovuti aspettare che fosse: costruita in modo tale che tutti, facendo qualunque percorso, vedano tutto quello che c'è da vedere e anche qualcosina in più. Las Vegas è una di quelle cose. Noi non l'avremmo presa come nostro punto obbligato di passaggio, eppure lei era lì ad attenderci, sulla nostra strada. Per cui non potevamo esimirci dal vedere questa città, la città più folle che esista. Quando ci si immagina Las Vegas si pensa ad una sorta di parco divertimenti e un gran numero di casinò. Questo può essere in parte vero, ma non è che una minima parte: nessuna descrizione poteva prepararci a quello che abbiamo visto. La prima delle tante follie di Las Vegas è la sua posizione: assolutamente immersa nel deserto! Pensate una città gigantesca piazzata al centro del nulla, pensatela ancora più grande. Ecco, avete una vaga idea di quel che si può vedere da fuori Las Vegas. Pensiamo che solo portare acqua a questa cattedrale nel deserto abbia richiesto più lavoro che costruire le montagne rocciose (io sono ancora convinto siano state costruite eh). E di acqua non solo ce n'è per la gente, ma ce n'è anche di più. Las Vegas è sostanzialmente divisa in due parti. Stiamo parlando della Las Vegas turistica, quindi non consideriamo tutte le case e le zone residenziali che sono al di fuori della parte turistica ma che, in termini di estensione, ne sono la parte più preponderante. Le due zone di Las Vegas sono in effetti due strade. La prima è abbastanza corta, raccolta ed è la più vecchia, quella che nei tempi passati ha reso famosa questa folle città. Principalmente lungo questa strada si trovano solo casinò dall'ambiente abbastanza classico che vediamo nelle immagini o negozi di souvenir. Eppure già qui vediamo la seconda grande follia di Las Vegas. Tanto per dirne una, l'ammontare delle luci e della gente è talmente ingente che mentre al di fuori della città la temperatura (siamo in pieno agosto) è di circa 32 gradi, all'interno della città sale a ben 36 gradi, una forte escursione se si pensa che avviene in solo un paio di chilometri. Nonostante questo, passando affianco ad una delle innumerevoli insegne luminose (ogni facciata di ogni albergo ne è completamente ricoperta) all'accendersi delle centinaia di lampadine che formano le scritte ed i messaggi di benvenuto, si viene letteralmente investiti da un'ondata di calore che, a questo punto, non vogliamo sapere a quanti gradi sia. Per questo motivo è stato pensato bene di ricoprire la strada dei casinò con una gigantesca copertura a circa 10 metri dal suolo (che è OVVIAMENTE a sua volta ricoperta di lampade colorate che ad intervalli fissi ci "allietano" con piccoli spettacolini sonori e luminosi) il cui scopo principale è però quello di permettere all'aria condizionata di mantenere costante la temperatura della strada, all'aperto!
La seconda parte di Las Vegas è quella costruita più di recente ed è praticamente un'incredibilmente lunga strada ai cui lati sorgono gli hotel per cui è famosa. Ciascuno di questi La Vegas! Il Venice Palace con tanto di mini-laguna, gondole e ponte in stile hotel è praticamente una fedele ricostruzione di qualche parte o epoca del mondo: c'è l'hotel con la nave dei pirati, c'è quello che ricostruisce Venezia o la Roma dei Cesari (il famoso Cesar Palace!), quello con le piramidi d'egitto e quanto di più stravagante possa venirvi in mente. Ovviamente tutto è fatta con l'ottica della spettacolarizzazione. Ognuno di questi immensi hotel ha uno spettacolo all'esterno, in tema con la sua ambientanzione. Ad esempio potete incrociare due navi pirata che si danno battaglia, simulando un arrembaggio, con tanto di pirati in carne ed ossa che si combattono, sparano col cannone, si tuffano in acqua, per finire con l'affondamento di una delle due navi tra le fiamme. Oltre a ciò l'hotel ha una serie di spettacoli al suo interno. Nel Cesar Palace per esempio, gli ambienti interni (che sono in numero impressionante data la vastità della struttura) sono divisi in piazzette, in ognuna della quali si trovano alcune statue che, ad intervalli regolari, si muovono e parlano mentre musiche e suoni si diffondono nell'aria. Il tutto accanto ad una boutique di Gucci o ad un negozio di Gap. infine all'interno di questo gigantesco parco divertimenti senza biglietto d'ingresso, i casinò si incontrano in ogni angolo, in ogni spazio interno e sulla stessa strada. Eppure, nonostante siano così diffusi, anche se foste venuti a Las Vegas per giocarvi il vostro patrimonio, sarete grandemente distratti da tutto quello che vi sta intorno e poco interessati ai tavoli della roulette o alle slot machine.

Lasciamo alle nostre spalle le follie della città del deserto e, dopo tanta folla (e follia), ci ributtiamo ancora una volta verso la natura, verso il deserto solitario, verso lo Yosemite. La nostra guida sconsiglia fortemente di passare per la Death Valley nei mesi caldi (supponiamo Agosto sia tra questi). La Death Valley si stende davanti a noi! Mentre stiamo per entrare nel deserto veniamo avvertiti da un gran numero di cartelli che la zona nella quale stiamo per entrare "e' altamente pericolosa e non ci sono posti di rifornimento" per un numero imprecisato di kilometri. Subito ci saltano alla mente che avvertimenti di questo genere li avevamo avuti anche nel Gran Canyon per il sentiero che a noi sembrava innocuo ma che sulle guide era indicato come sconsigliato ai malati di cuore e a chi non fosse in perfetta forma fisica. Ed infatti appena entriamo nella Death Valley le nostre impressioni paiono confermate. Sarà anche vero che non ci sono posti di rifornimento all'interno della valle, ma ogni tanto si trovano grandi cisterne piene d'acqua e, ad essere sinceri, non ci sembra ci possano essere grandi pericoli qui. Innanzitutto non siamo in un posto dimenticato da Dio e dagli uomini: spesso vediamo altre automobili fare la nostra stessa strada. Poi, anche viaggiando a finestrini aperti non soffriamo certo tutto questo caldo: a Las Vegas di sera faceva più caldo e qui è giorno. Insomma, per farla breve, attraversiamo la Death Valley senza problemi. Anche in questo caso valeva la pena vedere questa strada che corre lunga e diritta a perdita d'occhio davanti a noi.

Ed eccoci finalmente in California. Subito prima di entrare nel parco dello Yosemite, ci imbattiamo in qualcosa di non previsto. La nostra albergatrice ci consiglia di andare a vedere un'interessante spettacolo della natura: il Mono Lake. Il Mono Lake: ovvero lo spettacolo della natura Noi, obbedienti, seguiamo il consiglio un po' titubanti. Ed invece ci troviamo davanti ad uno spettacolo veramente particolare. Innanzitutto il Mono Lake è un lago che che viene per gran parte alimentato da un gran numero di canali sotterranei. Le acque di questi canali sono fortemente calciche, per cui quando fuoriescono sul fondo del lago, con il tempo costruiscono delle particolari stalagmiti di calcare che spesso superano anche il livello delle acque e che sono visibili anche nella foto. Oltre a ciò al centro del lago ci sono dei fenomeni vulcanici che hanno generato una piccola isoletta di lava solidificata. Ma la cosa sicuramente più particolare di tutte è che il Mono Lake è una nicchia ecologica unica al mondo. Vi sono varie speciali animali e vegetali che non si trovano in nessun altro posto del mondo. Innanzitutto le sue acque, a causa delle sorgenti vulcaniche presenti sul fondo, non permettono la vita dei pesci. Per questo motivo profilerano in maniera impressionante alcuni particolari gamberetti di dimensioni minuscole. Inoltre solo in questo lago e' presente un particolare tipo di moscerini che e' assolutamente vegetariano. Infatti essi si nutrono di alcune alghe microscopiche che si trovano in questo lago. Per questa loro particolare attitudine mangereccia, questi moscerini sono in grado di posarsi sull'acqua e di immergersi anche. Anzi, le loro larve vengono deposte proprio all'interno delle acque del lago. Gli uccelli che vivono nei dintorni sono estremamente riconoscenti di questa abbondanza di moscerini e gamberi, poichè si nutrono di essi in gran quantità.
Nel periodo in cui siamo arrivati noi abbiamo trovato abbondanza di moscerini. Siamo rimasti molto stupiti dall'impatto con questo particolare tipo d'insetto. Arrivando sulle sponde del lago infatti, abbiamo notato una massa scura e compatta che si appoggiava sulla battigia e sul bordo delle acque, tanto compatta ed omogenea che noi li avevamo scambiati per alghe. Solo quando abbiamo tentato di posare un nostro piede sul bordo dell'acqua, abbiamo notato che questa massa scura si sollevava in volo per evitare di essere schiacciata da noi. Contrariamente a quanto possa succedere con dei normali moscerini che ti si attaccano addosso, essendo questi completamente vegetariani, disdegnavano anche solo di sfiorarci e continuavano a spostarsi sull'acqua o più in là sulla spiaggia. Uno spettacolo veramente unico.
Ma ora si è fatta notte... è ora di dormire perchè domani riprende il viaggio.

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